Aligi Sassu - Presentazione

 

 

Aligi Sassu e Carlos Julio Sassu Suarez, figlio adottivo del Maestro, davanti al murale I miti del mediterraneo.
Parlamento Europeo, Bruxelles,1993.
 

L’esperienza ceramica di Aligi Sassu non termina negli anni Cinquanta e non si esaurisce ad Albissola: risale  infatti agli anni Novanta un lavoro grandioso e monumentale, I miti del Mediterraneo.

Si era deciso di ornare con un grande murale il salone per banchetti all'ultimo piano del nuovo palazzo del Parlamento europeo, il Palazzo d'Europa a Bruxelles, progettato dagli architetti Michel Bouquillon, Jean Van Pottelsberghe de La Potterie, Guy Maes.

Nel 1991 il presidente dell' Assemblea, che era il deputato spagnolo Enrique Baron Crespo, onora Sassu di tale importante commissione.

II maestro si trova così a dover impregnare dei suoi colori e della sua arte uno spazio semicircolare di centocinquanta metri quadri, ventitré metri di larghezza per dieci metri di altezza, un lavoro titanico per qualsiasi artista, tanto più per uno ormai alla soglia degli ottant'anni.

Gli fu lasciata piena liberta per la scelta del tema: bisognava pero trovare un soggetto che accomunasse tutti i Paesi aderenti all'Unione, che sottolineasse come popoli diversi fossero in realtà fratelli. Penso così ai miti che circondano l'Europa, ai miti del Mediterraneo.

Troviamo la descrizione della tematica e del!' opera proprio nelle parole del maestro: "Europa rapita da Giove in forma di toro e al centro del murale in ceramica, immagine di una realtà in divenire, sovrastata dal gruppo dei cavalli del sole, guidati da Apollo, il dio della luce e della bellezza che cavalca verso I'avvenire.

Nella fascia di base, il mare divide il Ratto d'Europa in due parti, i motivi principali dell'intelligenza e della forza, col centauro Chirone che lotta con il cervo, immagine della forza bruta, così ben delineato nel poema di D'Annunzio. I Dioscuri, Castore e Polluce, fratelli gemelli, immagine della fraternità europea, simbolo di una realtà concreta, di una società in divenire, mentre uomini e pastori e fanciulle stupiscono nella visione degli dei e di Europa sul toro.

Nella parte destra, Arianna dorme abbandonata, in attesa del dio Bacco, immagine della vita, che gode dei frutti della terra, del lavoro, dell 'amore, con Venere genetrix.

Gli Argonauti con Ercole chiudono a destra il murale: gli uomini, gli europei alla scoperta del vello d'oro, sono il simbolo dell'avventura e della realtà di un impegno totale della società europea contemporanea".

Anche la scelta della tecnica e del materiale fu lasciata all'artista.

Sassu rinuncia all'affresco in favore della ceramica, non solo perché si sposava benissimo col vetro e col ferro del nuovo palazzo, ma soprattutto perché la sua opera doveva durare nel tempo e il gress ha II vantaggio di non alterarsi e di resistere alle intemperie. II risultato e la resistenza sono garantite inoltre dalla tecnica, dalla scelta degli smalti e dalle fasi di cottura.

Una volta scelti soggetto e materiale, si dedica a studi, disegni e abbozzi, oltre sessanta a colori e in bianco e nero. Alla fine del 1991 ottiene I'approvazione.

L’artista prepara quindi i cartoni, dipinge sui lucidi le scene immaginate e all'inizio del 1992 può cominciare iI lavoro nella fabbrica di ceramiche Sassolgrande del gruppo Rondine a Scandiano, a una quindicina di chilometri da Reggio Emilia.

Ho avuto la fortuna di vivere quest'esperienza al  fianco del maestro, quando dipingeva una ad una quelle cinquecentottantatré piastrelle di ceramica  di cinquanta per cinquanta centimetri.

Naturalmente ha realizzato I'opera senza bisogno di aiutanti; io documentavo I'esecuzione Con filmati e fotografie e mi occupavo della parte organizzativa del lavoro, in modo da facilitare il finale posizionamento delle plastrelle.

Sono stati sei mesi di grande impegno, sei giorni alla settimana, dal lunedì al sabato a lavorare sulle piastrelle: dopo una prima monocottura, Sassu le dipingeva con smalti ceramici e le posava in un forno a tunnel, alla temperatura di milleduecento gradi centigradi.

Ad opera conclusa le piastrelle furono spedite ed assemblate una ad una su un traliccio metallico in alluminio sulla parete semicircolare.

II 12 ottobre 1993, giorno dell'inaugurazione, Sassu poteva ritenersi estremamente soddisfatto: ricordava infatti Come la sua  impresa non avesse precedenti nella storia dell' arte, Picasso lavorava ceramica di piccole dimensioni, Miro faceva invece realizzare i suoi bozzetti da un ceramista di fiducia.  Quel grande murale, poi, lo aveva saputo riportare indietro di quarant' anni, al periodo fertile e felice di,Albissola.

Ma e il maestro stesso a ricordare le difficoltà, le prove e lo studio che hanno portato a un simile risultato:" Un'opera così  grande presenta in ogni momento del le apprensioni. Tra le più tese è stata quella del procedimento alla cottura della ceramica. I rischi erano quelli della rottura e dei colori alterati". II risultato e a volte imprevedibile, i colori usati devono essere diversi da quelli che si desiderano ottenere, dal momento che il fuoco altera e modifica i colori.

Sassu aveva gia lavorato ad Albissola, pertanto sapeva bene a cosa andava incontro scegliendo di realizzare un'opera in ceramica. Ma ora il modo di cottura era un altro e i colori erano diversi nelle componenti chimiche da quelli da lui gia sperimentati.

Una dozzina di piastrelle, all'inizio, si ruppero. Sassu le rifece e tutte le volte al momento del torno stava a controllare, ad esaminare.

Neanche quelle che uscivano intatte erano prive di sorprese, sono state necessarie diverse prove perché un artista del colore come Sassu non si accontenta finchè non ottiene il tono perfetto.

Un desiderio del maestro di conoscere e dominare una materia da utilizzare per esprimere appieno la sua arte.

Carlos Julio Sassu Suarez
Archivio Aligi Sassu
®  - Carate Brianza

Altri link: www.aligi-sassu.it ,  www.archivioaligisassu.it, www.amicialigisassu.it, www.archivioaligisassu.eu 

Ultimo aggiornamento domenica 19 ottobre 2014 , ora 18.23